Il Club Magico Italiano, meglio conosciuto con CMI, è la principale associazione italiana che riunisce intorno a sè professionisti, dilettanti e amatori della prestigiazione. Per me da sempre un punto di riferimento in quanto sono cresciuta nelle sue delegazioni del Gruppo Veneto con sede a Monselice, primo club che mi ha accolto, del Club Illusionisti Emilia Romagna con sede a Bologna e del Club magico Trevigiano, con sede a Treviso.
E' stata una forte emozione ricevere l'ultimo numero della rivista ufficiale del club, Magia Moderna, e vedere che mi erano state dedicate ben tre pagine, con tanto di fotografie e recensione dello spettacolo IL TRUCCO C'E' MACCHISSENEFREGA, andato in scena ad Aprile a Padova e in cui tutti e tre i presidenti delle delegazioni regionali dei club, nonchè il presidente in carica del CMI, sono intervenuti onorandomi della loro presenza.
Riporto qui la recensione, scritta da Walter Di Francesco, del mio spettacolo così come è stata pubblicata sulla rivista.
“Signore e signori, buonasera da Maga Gaia e benvenuti al mio spettacolo: Il trucco c’è, macchissenefrega... è un titolo un po’ insolito, lo ammetto. Però, è quello che spero direte a fine spettacolo... So che molti di voi guardano uno spettacolo di magia sperando di capirci qualcosa, di intravedere i segreti dei maghi... alcuni di voi vivono il tutto addirittura come una sfida... Quello che vi posso dire io è: mettetevi seduti comodi, rilassatevi, e lasciatevi stupire senza preoccuparvi di come le cose vengano fatte. Lasciate quella preoccupazione solo a me, è il mio compito occuparmi dei segreti. Il vostro compito è solo quello di divertirvi e partecipare, e se riuscirò in tutto questo spero che anche voi a fine spettacolo possiate dire... Il trucco c’è, macchissenefrega.”
Questo è l’inizio dello spettacolo e già dall’inizio è tutto chiaro: Maga Gaia non si prende troppo sul serio, ma il suo lavoro lo prende molto seriamente... e si vede! Nulla è lasciato al caso: la cornice narrativa, le innovative scenografie in video projection mapping a cura di Diego Tomasello, le entrate studiate ad arte dell’assistente Stefano Rigon, le musiche di sottofondo (addirittura una suonata dal vivo da un violinista) e naturalmente i testi dello spettacolo, mai banali o scontati.
Maga Gaia è riuscita a traghettare gli spettatori in un viaggio che ha fatto tappa in tutte le più importanti branche della magia: comedy, mentalismo, grandi illusioni, cartomagia, manipolazione, escapologia. Dosando accuratamente la sua travolgente ironia, le conoscenze magiche, i suoi impeccabili tempi comici, le variazioni di ritmo e un sapiente coinvolgimento del pubblico, il risultato non poteva che essere stupefacente ed emozionante.
L’effetto che più mi ha colpito non ve lo svelo, ma vi dico solo che parla di crisi, cambiamenti e opportunità. Questo numero non ha fatto breccia solo nel mio cuore: osservando le persone del pubblico, mi sono reso conto che più di qualcuna aveva gli occhi lucidi: brava Gaia! Vederti firmare autografi e vedere le persone che si complimentavano con te mi ha inorgoglito come tuo amico, e come amante di questa bellissima ed esclusiva arte. Continua così!